Pistacho Verde de Bronte DOP
Pistacho Verde de Bronte DOP
Il Pistacchio Verde di Bronte DOP è un’eccellenza italiana coltivata solo alle pendici dell’Etna. Il suo gusto intenso e inconfondibile lo rende perfetto da gustare al naturale o per arricchire dolci e piatti gourmet. Sottovuoto 150 g Confezione sottovuoto da 150 g quantità max ordinabile 20pz.
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Εκτιμώμενη παράδοση : 25 nov 2025 - 28 nov 2025.
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Nuestro "Pistacchio Verde di Bronte DOP" está entero sin cáscara y envasado al vacío, para llevar el aroma del Etna a tu hogar.
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Descrizione & Ingredienti
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La planta Bronte Pistacho es resistente y obstinada, capaz de crecer en lava y suelos irregulares. Es precisamente la irregularidad del terreno la que hace que la vendimia se realice exclusivamente a mano. El Pistacho Bronte tiene un sabor inconfundible y los colores fuertes del Etna y el sol: verde esmeralda brillante, cubierto por una piel de color púrpura intenso.
Nuestro "Pistacchio Verde di Bronte DOP" está entero sin cáscara y envasado al vacío, para llevar el aroma del Etna a tu hogar. -
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Storia & Materia prima: Pistacchio
Pianta di origini persiane originaria del bacino del Mediterraneo, il pistacchio è un frutto dalla tradizione antichissima, coltivato già al tempo degli ebrei e citato persino nell’Antico Testamento.
È durante la dominazione araba in Sicilia che la coltivazione di questo prezioso frutto fu introdotta nell’isola e grazie alla sua longevità, resistenza e capacità di crescere su terreni impervi che si diffuse su tutto il territorio.
Con il suo suolo lavico e scosceso e il suo microclima peculiare, le pendici del vulcano Etna e Bronte in particolare, sono l’habitat unico ed irripetibile del pistacchio, il territorio che da vita ad un’eccellenza Made in Italy riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.
Infatti, il Pistacchio Verde di Bronte DOP è conosciuto in tutto il mondo come “l’oro verde di Sicilia”.
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Storia & Materia prima: Nocciola
Arbusto risalente all’epoca preistorica, il nocciolo si è diffuso in Europa dopo l’ultima glaciazione e da allora non ha mai smesso di essere coltivato.
L’Italia ed in particolare la Sicilia ne è oggi una delle principali produttrici al mondo grazie anche alle varietà di alta qualità coltivate sui Nebrodi nei territori compresi tra Castell’Umberto, Tortorici e Ucria dove si concentra una produzione di circa 12.000 ettari di noccioli delle cultivar Curcia, Carrello, Ghiaria e Minnulare, che fanno della Sicilia la regione italiana leader nella produzione di questo frutto straordinario la cui raccolta avviene appena raggiunta la piena maturità, tra settembre e ottobre.
È almeno dal 1600 che la nocciola è una fonte di ricchezza per il territorio dei Nebrodi, habitat incontaminato e protetto, ricco di biodiversità e caratterizzato da un microclima unico.
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Storia & Materia prima: Mandorla
Originaria dell’Asia Centrale, la mandorla era conosciuta già nel IV sec a.C. in Grecia. I Romani chiamavano il frutto “noce greca”, ma furono i Fenici ad introdurre la sua coltivazione nel bacino del Mediterraneo ed in Sicilia, in particolare.
Longevo e resistente al clima temperato dell’isola, l’albero del mandorlo trovò nell’area del siracusano protetta dai Monti Iblei il suo habitat ideale, in cui crescere in armonia con il territorio e sviluppare le sue qualità organolettiche che le conferiscono un gusto ineguagliabile e proprietà nutrizionali eccezionali, come ad esempio un contenuto di polifenoli, 3 volte superiore a quello della mandorla californiana.
Dal profumo e dal gusto unico ed inconfondibile, la “mennula” siciliana è una vera e propria eccellenza Made in Italy apprezzata nel mondo.
